Un amore anticonvenzionale: la Sposa Gentile

27.09.2020

"Questa non è la storia di un patrimonio. E' la storia di una donna che aveva solo caparbiamente desiderato che 'lui fosse contento'. E lui le aveva risposto con lo stesso identico desiderio."

L'amore che sfida le diversità

Capodanno del 1900. Amos Segre, banchiere ebreo nonché borghese in ascesa, si è fatto una promessa: conquistarsi una posizione e trovare una moglie ebrea per mettere su una famiglia patriarcale come quella in cui è cresciuto. 

Se la prima gli va più che a gonfie vele la seconda, invece, gli causa non pochi problemi. Infatti, dopo un infruttuoso tentativo di fidanzamento con Margherita, ebrea anche lei e sua parente, trova l'amore in una contadina non ebrea ed educanda delle suore, Teresa Scaletta. Non solo ella non possiede lo stesso status sociale della famiglia di Amos, ma non professa la loro religione. Eppure, il vigore e la giovinezza di lei gli scatenano un fuoco dentro che non sa spiegarsi, se ne lascia avvampare finché lei non resta incinta e viene cacciata dalla casa paterna; anche lui, a sua volta, si trova a fare i conti con l'ostracismo della comunità ebrea, una comunità di persone che, solo fino al giorno prima, strisciavano ai suoi piedi in virtù della sua ricchezza. La posizione, a quel punto, non basta, la ragazza è una gentile (dal latino gens, non letteralmente significa 'gente non ebrea') e mai la sua famiglia accetterà la relazione, specialmente perché lei aspetta un figlio illegittimo.

Entrambi i due giovani innamorati iniziano, così, la loro vita da esclusi, nessuno gli rivolge la parola, se non pochi fidati amici, nemmeno le rispettive famiglie.

Ed ecco che, in barba ad ogni regola, i due vanno a convivere, per caso o volontariamente, forti dell'amore che l'uno prova verso l'altra, senza pensare al fatto che uno appartenga religiosamente a un'altra confessione, si amano e basta.  

Fermiamoci un attimo su una questione: nel libro il rapporto tra i due, nella stesura degli episodi e delle sfumature caratteriali, è dichiaratamente sbilanciato. Benché Amos non obblighi Teresa a far nulla, è quasi sempre lei che va verso di lui, apparendo così la tipica donna d'altri tempi, una sottomessa, ella non mostra mai una forte volontà, quello che fa lo fa per compiacerlo e comunque non possiede una vera opinione, la pensa come il marito, e anche se qualche volta sembra divergere da lui, è una questione istantanea, tanto che in confronto alle cognate lei appaia la più invisibile, se la cognata Rachele è una velleitaria, uno spirito libero e indomabile e l'altra cognata Delia ami la vita mondana, lei ne fa da contraltare, apparendo remissiva, obbediente, docile e lontana da questioni che riguardino l'esterno dell'ambiente domestico. La sua stessa ostinazione nel voler diventare ebrea a tutti i costi cela, a mio parere, una forte insicurezza, un'insicurezza dettata da un pizzico di ignoranza, di dire comune e di paura verso ciò che non comprende e che ha paura di affrontare. 

Il marito, a sua volta, cerca sempre di starle vicino, di darle una vita sempre più agiata e di non farle sentire la nostalgia della sua provenienza, le fa dei regali e la vezzeggia, è una questione legata al denaro e allo status sociale. Ma qui si tradisce, la sua amarezza e la sua insoddisfazione sono ben visibili agli occhi della moglie, che cerca di non contraddirlo. La sua preoccupazione più grande, tuttavia, sono gli affari: è l'inizio del Novecento e lui, borghese in ascesa, sa di avere tutte le carte in regola per aumentare il proprio prestigio, trarre maggiori profitti e avere sempre un qualcosa di più, e ci lavora instancabilmente, come un novello Mastro-don Gesualdo.

Si crea, inoltre, un sillogismo tra le rispettive famiglie dei due, se tra loro la famiglia di lei non è un argomento sul quale si può discutere, quella di lui diventa quasi il fine ultimo, il suo benestare quasi una legge divina e, confermando così la sua tempra, riesce nell'intento, Teresa viene accettata nella comunità ebraica, e anzi, per non deludere le aspettative si da da fare più delle altre, da buon angelo del focolare. 

Ultimo punto: i figli della coppia. Nerina, Alberto, Vittorio e Benedetta sono molto affezionati ai genitori, particolarmente ad Amos, e lui cerca di ripagare il loro affetto in tutti i modi possibili. Soffermandomi un attimo sulle caratteristiche dei bambini, essi rispecchiano i caratteri dei parenti più anziani, se Nerina è una barricadera come la zia Rachele, Vittorio assomiglia allo zio Emanuele, ufficiale dell'esercito italiano e poi eroe di guerra, Benedetta ricalca molto l'intraprendenza professionale di Amos, Alberto è invece molto simile a Teresa, pacato e remissivo. 

Ma gli anni passano, l'Italia e il mondo intorno a loro cambiano, e l'illusione della comunità ebraica come piccola isola felice viene ben presto travagliata dalle leggi razziali, dalla Seconda Guerra Mondiale, dalle epurazioni e dalle deportazioni, e nemmeno le fortune di Amos possono scampargli l'inevitabile declino, i figli sperperano e molto viene sequestrato. Resta a quel punto solo Teresa, ormai anziana ed isolata dal mondo, senza più il suo punto fisso, si rinchiude nel silenzio e aspetta il giorno della sua fine, permettendo a pochi di farle visita. Da qui anche il sospetto che, in realtà, in vita sua, non abbia fatto altro che mentire, mentire pur di far contenta lui.

Per concludere, al di là delle mie impressioni che molto dipendono da un modo di pensare tipico della mia generazione e di questi tempi, questo è e resterà sempre un romanzo che parla di una storia d'amore travagliata, che riesce a superare le intemperie e a vincere contro il mondo intero, contro l'ostracismo e il sentito dire. Non importa come ciò avvenga, importa che avvenga e che impartisca una lezione morale ai benpensanti, coloro che pensano che la diversità sia una barriera o che si possa vivere in pace, nonostante tutto. E' la storia di due persone che si amano, e questo è più che sufficiente. 

Recensione di "La Sposa Gentile", di Lia Levi, Edizioni E/O, 2010.

Argomento: Romanzo

Anno di pubblicazione: 2010




© 2021 I Calendari. Tutti i diritti riservati.
Creato con Webnode
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia