So Do You Wanna Be A Rock 'N Roll Star o meglio Andate Tutti Affanculo
"Ce la faremo o la vita ci prenderà di nuovo a schiaffi rispedendoci da dove siamo venuti?"
Da Pisa la band che vi sconvolge
Pisa, anni '90. Un ragazzino con gli occhi a mandorla e una massa di capelli disordinati sta correndo tra i corridoi dell'Istituto Tecnico "Fermi" per sfuggire alle attenzioni dei soliti bulli che, da un po' di tempo, lo hanno preso di mira affibiandogli il nomignolo "Nato Per Subire": è Andrea Appino, ancora ignaro del mondo là fuori, ancora ignaro della sua futura passione, e cioè i Nirvana. In quegli anni la scena musicale è dominata dal grunge, da gruppi come Pearl Jam, Soundgarden, Nine Inch Nails, Red Hot Chili Peppers e Smashing Pumpkins, e sempre in quegli anni l'Inghilterra vedrà l'esplosione di gruppi come Oasis e Blur. In Italia nascono numerose band: i Verdena, Marlene Kuntz, Il Teatro degli Orrori, i CSI, i Bluvertigo, gli Afterhours, i Subsonica, Le Vibrazioni, i Desidia, i 4 Axid Butchers, i Ghostchildren e i Tre Allegri Ragazzi Morti. Andrea rimarrà folgorato, e da quel momento in poi passerà molto tempo in più con la sua chitarra, a casa dei suoi genitori o al centro sociale "Macchia Nera".
Da qualche altra parte, invece, un tipo leggendario di nome Massimiliano Schiavelli (da tutti chiamato Ufo), che a quanto pare ha visto di nascosto alla madre un concerto dei Ramones, bazzica già la musica e, tra un lavoretto e un altro, trova sempre il tempo per i concerti ai limiti della realtà con i suoi Human Flies.
In un altro posto ancora un ragazzo di origini sarde chiamato Karim, il cui vero nome in realtà è Gian Paolo Cuccuru, muove i suoi passi con l'amico Roberto tra sale prova sgangherate e manifestazioni di piazza, in barba alla volontà dei suoi genitori. La sua è una storia che si interseca con quella dell'Italia dei primi anni 2000, quando, sempre con Roberto, si ritrova coinvolto negli scontri a Genova per il G8, nelle cariche della polizia e nelle violenze senza fine di quei giorni, esperienza che lo cambierà profondamente.
Tutti e tre questi ragazzi, di base, hanno due cose in comune: una gran voglia di suonare e quel lampo di follia sufficiente a far si che facciano del loro meglio senza mai sentirsi arrivati da qualche parte, anzi piuttosto rasentando lo schifo.
E' in questo calderone che nascono i loro primi dischi, About Thieves, Farmers, Tramps and Policemen (1999), Visited by the Ghost of Blind Willie Lemon Juice Namington IV (2001) , Doctor Seduction (2004) e Vita e opinioni di Nello Scarpellini, gentiluomo (2005). A questi, tuttavia, segue un periodo di dubbi, incertezze e brevi lontananze, motivi sufficienti per far presupporre una qualche rottura definitiva, e invece no, questa band ha ancora tante carte da giocare, e sa bene di dover dare una svolta. Essi sono pur sempre figli del secolo passato, cresciuti tra difficoltà ed incertezze di tutti i tipi, in una società in cui devi valere qualcosa per andare avanti, e devi essere più duro e più pazzo degli altri se vuoi ottenere ciò che desideri, spesso a suon di porte in faccia, di divieti ed intralci, di "stavolta non vi pago, vediamo la prossima come va", come se la tua prestazione fosse semplicemente frutto di un qualche raro fenomeno da baraccone.
La svolta, finalmente, arriva nel 2008. e non solo per l'incontro con Brian Ritchie dei Violent Femmes che si offrirà di essere loro produttore, ma anche perché, nella prima volta in un loro disco, alcune canzoni vengono cantate in italiano, esempio tra tutte la celeberrima Figlio Di Puttana. Questo disco, nato presso il Natural Head Quarter di Manuele Fusaroli nelle periferie ferraresi, dove gravita tutta la scena indipendente di quegli anni, dal più navigato Giorgio Canali a un ragazzo sinistro ma molto testardo di nome Vasco Brondi, sarà Villa Inferno, il punto di partenza e di arrivo di tutto il loro percorso.
Dal primo nucleo gravitante intorno al "Macchia Nera" di Pisa, passando per il camper Nello e le spiagge della Tasmania, questa band manterrà sempre il suo spirito originario, di acqua sotto ai ponti ne passerà tanta, ma con la grinta e la tenacia di sempre riuscirà a mantenersi in piedi, tra schitarrate violente, sbronze colossali ed avventure rocambolesche; essi sono e dovrebbero essere per molti ispirazione per chi davvero tiene ad essere chiamato artista, a seguire le proprie aspirazioni, a darsi una dignità senza scendere a patti col mondo quando non serve. Loro sono Andrea, Ufo e Karim, a mio avviso la più grande rockband italiana, loro sono gli Zen Circus.
Recensione di "Andate Tutti Affanculo", di Zen Circus con Marco Arrighi, Mondadori, 2019.
Argomento: Romanzo
Anno di pubblicazione: 2019
