La Musica come Spirito del Mondo: La Nascita della Tragedia

20.10.2019

"Il simbolismo universale della musica non è perciò compiutamente raggiungibile dal linguaggio, poiché si riferisce simbolicamente all'originario contesto e dolore nel cuore dell'Uno originario, simboleggiando una sfera che è superiore e precedente rispetto ad ogni apparenza"

La nascita della tragedia 

Partendo da questa citazione, in una delle pagine più interessanti e semanticamente più "forti" del filosofo tedesco, si rilegge in un'altra chiave una delle sue opere più fraintese nel corso dei decenni, in modo pressoché ininterrotto; con una precisione e una maestria d'artista Nietzsche fa tesoro, nella strutturazione del suo discorso, oltre che dei testi greci (in quanto filologo), degli scritti dei fratelli Schlegel, delle opere di Creuzer e Bachofen, tutti superati da lui con il balzo del genio verso una conoscenza vivente, una classicità non polverosa ed antiquaria che si serve dei suoi strumenti per rispondere a cocenti questioni contemporanee. Come previsto, questa apertura eccessiva del pensiero non poteva che spaventare il mondo accademico ufficiale.

Quando parliamo del tragico, dobbiamo ricordare il senso di "apparenza" della vita umana, ossia un'immersione momentanea

"Tragica non è solo la vita e nemmeno la morte in sé, quanto piuttosto l'idea che questa vita non abbia affatto il valore che le si attribuisce comunemente, in modo irriflesso ed istintivo, per un'illusione dovuta a una perversa volontà; tragica è la comparsa e la sparizione ma tutto ciò solo insieme al fenomeno della coscienza" 

La domanda che guida la lettura: sarebbe stato meglio non esistere?

Non è questa tuttavia la domanda a cui vorrei rispondere, la domanda a cui vorrei invece rispondere è: quanto la nostra esistenza è influenzata dalla musica?

E' evidente, nel momento in cui compare l'opera, la forte componente schopenaueriana (siamo ancora nella fase in cui Nietzsche non lo ripudia) secondo cui la musica esisterebbe a prescindere dagli uomini. Interessante, considerato il fatto che lo stesso Nietzsche attribuisca poi alla stessa il filo conduttore "tragico", punto di unione di due spiriti, apollineo e dionisiaco, e linguaggio al di sopra del linguaggio, come Spirito che regge il Mondo. 

E' chiaro come essa, inevitabilmente, sia quell'elemento sotterraneo che tanto più di altri al meglio rappresenta l'agognata unità, il che forse è superficiale, ingenuo e riduttivo, se fossimo meno propensi a ridurre tutto in termini di "misurabilità", potremmo facilmente scorgere quel dualismo che governa l'andamento delle cose in questo mondo, un'unione di contrari che vivono distanti ma in simbiosi, il motore che fa girare il mondo.

Recensione di "La Nascita della Tragedia", di Friedrich Wilhelm Nietzsche, Feltrinelli, 2018.

Argomento: Trattato filosofico

Anno di pubblicazione: 1872


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