Il Sogno, commedia della modernità
Quando si fa il nome di Shakespeare, non viene quasi mai meno il riferimento alle sue due tragedie più note e più interpretate e riadattate, teatralmente e cinematograficamente : Romeo e Giulietta e Amleto. Vi è, tuttavia, un'ampia parte della produzione shakespeariana su cui si pone un po' meno attenzione, di cui il Sogno fa parte, ovvero la commedia. E se questa commedia, in alcuni punti, rimane stilisticamente ancorata alla produzione cinquecentesca di stampo senechiano, in altri svela un intreccio tipicamente moderno, che superò di molto i suoi contemporanei. Il drammaturgo non poteva, nella stesura di quest'opera, non avere dei riferimenti: le Metamorfosi di Ovidio, l'Asino d'Oro di Apuleio, i Racconti di Canterbury di Chaucer ( la descrizione delle nozze di Ippolita e Teseo, ad esempio) e poi i vari Lyly, Reginald Scot, Berners e Greene. Se il classico c'è, non è tuttavia la componente dominante, dal momento che, in primo luogo, i personaggi sono ricostruiti secondo il gusto elisabettiano e, non per ultimo, accanto ad immagini amene e nomi greci e latini convivono gli artigiani londinesi con i loro nomi volgari e la tendenza a rovesciare l'immagine irreale in parodia. Differenti ispirazioni, a cui si unisce l'omaggio ai riti che si svolgevano, ancora ai tempi di Shakespeare, nei boschi nel mese di giugno, in occasione del solstizio (la mezza estate, appunto), riti che prevedevano una notte di baldoria, furore dionisiaco, erotismo e divinazione, notte in cui, secondo le credenze, era possibile trovare l'anima gemella; da qui, ricorrente nella commedia, l'idea del matrimonio felice, di cui costituisce la naturale conclusione. Infine, non si può far a meno di cogliere il riferimento ad eventi vissuti da Shakespeare in prima persona, ad esempio, la chiusura dei teatri per malattie epidemiche tra il 1593 e il 1594.
La spettacolarità, nel Sogno , consiste nell'intrecciarsi dei vari fili che solo un abile drammaturgo poteva essere in grado di creare, fili che, uniti alle atmosfere magiche di cui l'opera è intrisa, danno per risultato una miscela colorata che non disturba affatto, capace di attirare il colto e il meno colto.
Recensione de "Sogno di una notte di mezza estate", di William Shakespeare, Feltrinelli, 2013.
Argomento: commedia
https://www.lafeltrinelli.it/libri/william-shakespeare/sogno-una-notte-mezza-estate/9788807900457
