Camminando con le Aquile, l'Universo di Franco Battiato
"La libertà intellettuale non è mai uno scherzo, richiede sempre un prezzo da pagare. Anche oggi"
Suoni da un altro pianeta
E' la primavera del 1982 quando un misterioso personaggio proveniente dalla Sicilia fa capolino nelle rotazioni radiofoniche con La Voce Del Padrone: è Franco Battiato, agli albori di una radiosa carriera della musica d'autore. Contrariamente a quanto possa sembrare, Battiato circolava da molto prima negli ambienti musicali, per la precisione milanesi; era già presente tra gli autori del brano Per Elisa, insieme a Carla Bissi e Giusto Pio, un brano presentato proprio al Festival di Sanremo dalla stessa Bissi, meglio conosciuta come Alice.
Se della sua vita privata poco si sa, di lui tutto viene trasfigurato in immagini ben fissate: ricordi d'infanzia, quotidianità familiare, impressioni e proiezioni, fantasie. Un personaggio per niente in linea con i tempi, tempi in cui va di moda la mercificazione e la spettacolarizzazione del dolore, e non solo: nell'epoca in cui l'artista vende con i concerti piuttosto che con i supporti audio "fisici", Battiato continua a preferire l'aspetto creativo e meticoloso del comporre e rifinire un disco.
Egli rimane attento alla dimensione spirituale ed esoterica: sin dal primo album più "pop", L'Era Del Cinghiale Bianco, per il titolo il cantautore siciliano prende spunto dal saggio di René Guénon, Simboli Della Scienza Sacra, che analizza la figura del cinghiale secondo le credenze religiose celtiche (per i Celti il cinghiale era simbolo di autorità spirituale) riuscendo ad esprimere la contraddizione del mondo moderno che ci costringe a rinunciare quasi completamente alla dimensione spirituale, rincorrendo spasmodicamente ai consumi e ai reparti sacri che vendono immagini del Buddha in miniatura e incensi di Dior.
Battiato vede, con largo anticipo e non senza una certa lungimiranza, la caduta delle prospettive ideali, del senso di comunità, dell'impegno e del coinvolgimento per far spazio al dio denaro, denaro per cui:
"la falce non fa più pensare al grano,
il grano invece fa pensare ai soldi"
Spesso ci si è chiesti, non senza paura, che lingua parli Battiato, con i suoi spunti innumerevoli di cui è ben aver chiara la dimensione metatestuale, citazioni nonsense e lampi di genio; è praticamente impossibile capirlo ascoltandolo distrattamente.
La carriera del Nostro si può essenzialmente distinguere in tre fasi senza soluzione di continuità, dalle canzoni di protesta alla forma canzone passando per una lunga fase sperimentale. I testi, tuttavia, ci parlano di un percorso, il suo, dedicato allo spalancamento di un senso altro dell'esistenza, prettamente in senso individuale, per cui le aquile non volano mai a stormi, costruendo un ponte tra Oriente ed Occidente. Non si può etichettare Battiato come cantautore stricto sensu, non assomiglia a nessuno e nessuno gli assomiglia, pittore, scrittore, compositore, regista ma mai solo questo o quello. Nell'epoca del selfie compulsivo e del successo a tutti i costi, Battiato sembra ancora di più un essere venuto da molto lontano, le cui canzoni travalicano, ancora oggi, il tempo e lo spazio, o come direbbe lui no time no space, another race of vibration.
Recensione di "Camminando Con Le Aquile", di David Nieri, Sorbonne Edizioni, 2019.
Argomento: Biografia
Anno di pubblicazione: 2019
